mercoledì 8 ottobre 2014

Come si zappa l'orto

Parlando di orto e come coltivarlo una delle domande pratiche che ci si rivolge in genere è : ho un terreno ed una zappa, ora cosa faccio? In questo post inizieremo a vedere la necessità di lavorare il terreno e poi come si fa. Iniziamo con il dire che il terreno non lavorato è un qualcosa di molto naturale, si assesta da solo e le radici delle piante più forti lo penetrano e lo colonizzano.
Le radici di quelle deboli lo visitano solo per pochi centimetri e ovviamente gli elementi nutritivi disponibili sono limitati allo strato superiore ricco di humus. Solo al morte di animali che vivono nel sottosuolo e la morte delle radici danno elelmenti nutritivi con la loro decompossizione. Le piante che noi coltiviamo sono invece selezionate per la loro produttività, colore, sapore e forma ma non proprio per la resistenza e anche quelle che noi individuiamo come wild species (tipo rucola) sono poco produttive su terreno sodo. La stesa tecnica del minimum tillage ha grossi limiti per la produzione e necessita di scasso a 40 cm minimo ogni due anni. Nasce cosi l'esigenza in agricoltura di lavorare il terreno per smuoverlo portando la parte superiore negli strati più bassi interrando cosi sostanza organica che sarà umificata ed utilizzata dalle radici. Contemporaneamente si interrano anche concimi e tutte le parti vegetali non eduli prodotte che sono a tutti gli effetti un concime. La zappatura inizia dai margini dell'appezzamento dove si scava con la zappa un primo fosso, profondo 20-30 cm, e spostando la terra sul terreno ancora da zappare. Finita la preparazione del fosso si riparte dall'inizio dell'appezzamento scavando il bordo e mettendo la terra nel fosso appena formato. In pratica si sposta il terreno capovolgendolo, areandolo, rendendolo soffice e interrando le erbacce. Ogni volta che si finisce il solco sarebbe buona pratica agronomica disporre sul fondo dello stesso erbacce, resti delle piante coltivate, concime, resti della cucina (tipo bucce se in grando quantità). Una volta zappato tutta la parcella questa deve riposare qualche giorno e poi si può trapiantare dopo averla passata con il rasrìtrello per affinare eventuali zolle grandi. Ovvimente se affiorano pietre o altro materiale inorganico ocorre eliminarlo. Le prime volte che si zappa pare un lavoro duro, poi con la pratica ci si sveltisce e il terreno più viene lavorato e più diventa soffice. Dopo zappato abbiate cura di non camminare su tutta la parcella per evitare di compattarlo ma fate dei solchi da percorrere aiutandovi con la zappa in modo da lasiare il resto del terreno soffice. In foto fase di zappatura solco aperto con alla destra terreno zappato ed affinato ed a sinistra terreno da zappare dopo le colture invernali.

Nessun commento:

Posta un commento